Il programma della giornata in una Casa dei Bambini Montessori

Maria Montessori consigliava periodi di lavoro prolungati per i bambini. Ma perché?
“Queste lunghe ore sono necessarie, se vogliamo seguire una linea d’azione diretta che sia utile alla crescita del bambino.” (1912/1972 p.120)
All’inizio dell’anno sembra impossibile che un gruppo di bambini piccoli possa sostenere le proprie attività per tre ore. Tuttavia, l’esperienza dimostra che, in effetti, essi arrivano ad amare e dipendere da quelle lunghe mattine e pomeriggi ininterrotti. Ma quali sono le condizioni necessarie per stabilire un programma efficiente della giornata?

1. L’inizio della giornata
Finito il periodo di ambientamento, i bambini hanno bisogno della libertà di iniziare la giornata scegliendo le proprie attività in autonomia.
Essendo il momento dell’arrivo un delicato momento di transizione da casa a scuola, possiamo aiutare i bambini in questa fase offrendo loro una routine coerente e prevedibile. Un caldo e breve saluto alla porta da parte della maestra è tutto ciò che serve; possiamo contare sull’attrattività dei materiali presenti sugli scaffali per attirare i bambini all’interno.
Come per tutte le transizioni, il periodo di arrivo deve essere il più breve possibile.
Se si prolunga, i bambini avranno difficoltà a sistemarsi mentre nel frattempo arrivano gli altri loro compagni. Il periodo di lavoro inizia quando tutti i bambini sono presenti. È come se i bambini dicessero: “Ci siamo tutti. Ora posso iniziare”.

 

2. Evitare le interruzioni 
Considerate la vostra classe come un bozzolo. C’è molta vita che si sviluppa in quella stanza e ha bisogno di essere protetta dal mondo esterno per alcune ore.
I bambini riusciranno a dare molta più attenzione alla propria guida interiore quando sperimenteranno la rassicurante prevedibilità di mattine senza interruzioni.
Quando qualcuno al di fuori della comunità della classe entra nella stanza, i bambini sono distratti. Se queste interruzioni avvengono regolarmente, ecco che molti bambini svilupperanno un “radar” difensivo: acquisiranno l’abitudine di non darsi alla concentrazione in modo da essere attenti agli eventi imprevedibili che potrebbero verificarsi.

3. Falsa stanchezza
Bisogna fare molta attenzione a non interpretare erroneamente l’irrequietezza che compare frequentemente dopo circa un’ora dall’arrivo.
Maria Montessori ci spiega che in quel momento i bambini sono semplicemente alla ricerca del “massimo interesse”.
Si potrebbe giungere alla conclusione affrettata che i bambini non sono in grado di continuare a lavorare. Sarebbe un errore riunire il gruppo in questa fase, anche se le nostre osservazioni potrebbero indicare che proprio tale azione sia necessaria per evitare il caos.
Maria Montessori ci dice che il “grande lavoro” del bambino avviene proprio nella seconda metà della mattina.
Se resistiamo quindi all’impulso di interferire durante l’agitazione della falsa stanchezza, vedremo i bambini ritornare alle attività scegliendo un lavoro più impegnativo e facendosi assorbire profondamente da esso.

4. La transizione dopo la fase delle tre ore di lavoro
Dopo il “grande lavoro” della seconda metà della mattina, Maria Montessori ha osservato che i bambini sperimentano “gli impulsi sociali superiori, come il desiderio di confidarsi e di avere una connessione intima con altre persone.” (1918/1965 p. 80).
Questo è il momento perfetto per cambiare scenario e atmosfera: il giardino o il cortile della scuola.
Un tale ambiente dà la massima opportunità e libertà per lo scambio sociale. La fine del periodo di lavoro non è un momento ottimale per riunire il gruppo e chiedere ai bambini di stare fermi e in silenzio. Venti o trenta minuti all’aperto, invece, soddisfano i bisogni sociali e fisici alla fine di una mattinata di lavoro soddisfacente.
“Se resistiamo all’impulso di interferire durante l’agitazione della falsa stanchezza, troveremo i bambini che tornano all’attività, che scelgono un lavoro più impegnativo e che ne sono profondamente assorbiti.”

5. Il pomeriggio: pranzo e un secondo periodo di lavoro esteso 
Mangiare dopo una sessione all’aperto è molto più sano che mangiare prima. L’attività fisica e lo stimolo sociale di quel periodo di libertà aiutano a preparare il bambino per un pranzo tranquillo e soddisfacente. Le chiacchiere al tavolo del pranzo assumeranno quindi un tono più sommesso rispetto alle conversazioni al parco giochi.
Anche il passaggio al periodo di lavoro pomeridiano è delicato: quando ogni bambino ha finito di mangiare, può semplicemente pulirsi e iniziare a lavorare (o fare un pisolino). Il consiglio è “Nessuna fretta, nessuna attesa”, entrambi stati da evitare il più possibile con i bambini piccoli.
Nel pomeriggio, i bambini sono pronti, ancora una volta, ad immergersi in attività spontanee per un periodo di tempo prolungato.
Un periodo continuativo di due ore è necessario per accogliere il tipo di lavoro che molti dei più grandi scelgono in questo momento tranquillo della giornata.

Buon lavoro!

 

Bibliografia
Maria Montessori (1912/1973). The Montessori Method, Robert Bentley, Inc., Cambridge.
Maria Montessori (1918/1965). The Advanced Montessori Method, Vol. 1, Kalakshetra Press, India.

(Tradotto da https://montessoriguide.org/the-schedule-of-the-day-in-the-casa)

A cura di Erica Di Fiore
Coordinatrice La Pisanella
Officina Montessoriana Nel Bosco
Via della Pisana, 974 – Roma
☎️ 392 9051962
https://linktr.ee/Pisanella

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