Casa Mirella
A vent’anni dall’avvio della prima casa per bambini “Il Girotondo”, è necessario ricordare le fondamenta teorico-metodologiche che hanno reso possibile la costruzione del Centro per l’Infanzia prima e della “Casa Mirella” oggi.
Il termine “Casa dei Bambini” è preso in prestito da una terminologia usata da Montessori per indicare una casa per “crescere ed apprendere”, una casa in luogo della “scuola”.
Abbiamo chiamato le nostre case famiglia le “Case dei Bambini” per indicare il luogo in cui effettivamente e temporaneamente vivono neonati e piccoli bambini separati dai genitori. Nel termine si è voluta conservare l’indicazione psicopedagogica e la finalità educativa.
Quest’anno in cui abbiamo accolto il 400° bambino, ci troviamo a inaugurare l’avvio di una nuova casa e non possiamo omettere di ricordare che i primi due anni di vita sono i più importanti nello sviluppo dell’uomo.
Come diceva Montessori ne “La Mente del Bambino” la grandezza della personalità umana comincia con la crescita dell’uomo, da ciò deriva che l’educazione dovrebbe cominciare dalla nascita.
Durante questo periodo l’educazione deve essere intesa come aiuto allo sviluppo dei poteri psichici innati dell’individuo.
A tre anni il bambino ha già posto le fondamenta della personalità umana.
Il centro dell’educazione è l’uomo stesso che incomincia il suo sviluppo mentale dalla nascita e lo effettua con la maggiore intensità nei primi tre anni di vita: a questo periodo più che ad ogni altro è necessario sia data una vigile cura. Dagli studi sui primi anni di vita del bambino cosa se ne deduce? Che la crescita dell’individuo in luogo di essere affidata al caso, deve essere diretta scientificamente con migliore cura: il che consentirà di raggiungere un migliore sviluppo. L’idea su cui tutti concordano è che l’individuo più curato e assistito è destinato a crescere più forte, più equilibrato mentalmente e con un carattere più energico: in altre parole un individuo ATTIVO e non RE-ATTIVO.
Numerosi studi hanno invece sottolineato i danni dello sviluppo psichico e le numerose patologie a cui vanno incontro i bambini che vivono in assenza di cure adeguate e/o senza i genitori. Tuttavia la nostra esperienza ventennale, condotta con una supervisione scientifica, ha evidenziato come sia possibile crescere malgrado l’assenza dei genitori in modo armonico, sano ed equilibrato. Questa “crescita” non è affidata al caso, ma l’educazione è intesa come aiuto alla vita fin dalla nascita, e tutta l’azione psicopedagogica è orientata in questo senso. Uno dei più noti principi Montessori è la “preparazione dell’ambiente” che offre la chiave per “un’educazione dalla nascita”. A questa “visione” nelle nostre Case dei Bambini viene data ampia risonanza.È necessaria infatti un’organizzazione degli spazi attenta e minuziosa, una continua ed instancabile riflessione sulle idee e sulle azioni messe in campo per e con il bambino; tutto ciò rende percorribile l’idea che un servizio per la Prima Infanzia possa accogliere, sostenere e accompagnare la competenza di ogni bambino e bambina nel primo crescere, in quella auspicata autocostruzione che lo rende “il costruttore del proprio divenire”. Organizzare l’ambiente significa riconoscere al bambino il bisogno costante di agire in spazi di attività e all’interno di relazioni significative, dove egli compie delle libere scelte muovendosi tra le proposte fornitegli, adatte per qualità e per la sua età e per la sua curiosità. Così facendo si riconosce- inoltre- l’impegno di tutti i soggetti coinvolti e dedicati ad occuparsi del benessere sia fisico che psichico di tutti i bambini nel quotidiano.
Per favorire l’educazione come aiuto, e non “ostacolo” alla vita, è necessaria una continua “osservazione” del bambino e poi una comune riflessione su ciò che abbiamo capito e compreso.
L’educatrice di riferimento annota il diario di osservazioni sul bambino, si confronta in èquipe per condividere criticità, progressi e bisogni del bambino; rendendo il lavoro educativo il più possibile condiviso e omogeneo.Il bambino è accompagnato da subito ad assecondare la sua naturale curiosità per la vita, a desiderare la verità ed a sviluppare la concentrazione e l’autonomia. Sempre Montessori asserisce che “la cosa più semplice e chiara è l’origine delle cose; […] il bambino deve avere l’origine delle cose perchè l’origine è più chiara e naturale per la sua mente. Noi dobbiamo semplicemente trovare un materiale per rendere l’origine accessibile”. Nelle nostre case dei bambini, l’educatrice Montessoriana, nel preparare l’ambiente di vita, offre ai bambini la possibilità di cogliere “l’origine” delle cose che li circondano. Montessori aveva compreso che un’infanzia ben vissuta è la condivisione ideale perché ognuno di noi possa sopportare le disavventure e le avversità. E lei, esperta di patologie del corpo, ma ancor più della mente deprivata, ha sempre insistito su un principio elementare ma efficace: che la miglior cura è la prevenzione; e che la migliore prevenzione infantile è una corretta educazione che assicuri al bambino di essere accompagnato nell’autocostruzione di un sé semplice e resistente.
I bambini che hanno fatto un’esperienza di un’educazione Montessori sono più forti, hanno una maggiore fiducia in sé e sanno costruire relazioni affettive efficaci, nonostante provengano da relazioni neonatali danneggiate.
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